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CI È O CI FA?

ci sei o ci faiDopo l’articolo di De Bortoli che ha giubilato Renzi, accorgendosi di un’inconsistenza che qualsiasi osservatore non bendato avrebbe notato fin dal suo insediamento, il premier ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui si è presentato come il famoso indigeno appena sceso dal pero. Non sa cosa siano i poteri forti e ha alle spalle solo una lodevole militanza nei boy scout. Ha aggiunto che insisterà nella sua temeraria lotta contro le lobbies. Insomma, non conosce nè frequenta  le forze che agiscono dietro le quinte della cronaca e della storia per condizionare i destini del nostro paese (come quello di molti altri). Che dire? Come in mille casi consimili vien da porsi una sola domanda: ci è o ci fa? È davvero un’ingenua Alice capitata per caso nel paese delle contromeraviglie oppure si fa pilotare, volente o nolente, da poteri troppo forti e troppo articolati per potervi resistere? Anche optando, e lo facciamo volentieri, per la sua assoluta buonafede, la morale non cambia. Se arrivi in cima vuol dire che sei funzionale a certi disegni. Nel migliore dei casi a tua insaputa, nel peggiore con la tua connivenza. È un problema che riguarda la tua coscienza per quanto concerne gli effetti, ma investe tutti i cittadini di questa vituperata nazione per quanto riguarda le cause. L’Italia da decenni è, come molti altri stati del mondo (tutti?) una pedina manovrata da forze altre che portano avanti processi e progetti che nulla hanno a che spartire con il benessere e la felicità (per usare una categoria costituzionale ‘americana’) della gente comune. Non è una visione pessimista, ma crudamente realista. Per reggere il vento che soffia a quota ottomila devi imbaccuccarti per bene, devi rifornirti di materiali e indumenti e moschettoni e cordame che non trovi nello zaino di un ranger, ma nella caverna della strega cattiva. Se cadi giù vuol dire che l’innocenza ti ha tradito. Una jattura per la tua fame di carriera e prestigio, se erano questi valori a muoverti, una medaglia al valore se eri davvero Alice e hai tentato, tuo malgrado, di sfidare ciò che, per definizione, non può essere abbattuto, ma solo assecondato e compiaciuto.

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