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LETTERA A UN PARTITO MALNATO

malnatiCaro Partito del Nuovo Centro Destra, sono un tuo elettore, anzi non ancora perché ho solo dieci anni, ma, da quando ero un bebè, vivo di pane e politica. Il mio papà è sempre stato un moderato e io ne ero fiero. I moderati sono importanti, sai, perché, praticamente, tengono il paese sulla retta via ed evitano all’Italia di finire nelle grinfie dei comunisti. Io, alla sera, fino all’altro ieri, mi facevo raccontare dal papà le grandi vittorie dei moderati, gli azzurri, contro la coalizione progressista, i rossi. Certe volte, papà mi spiegava, coi lucciconi, di quando c’è stata la discesa in campo di Silvio, nel 1994. Io non ero ancora nato, ma quanto avrei voluto esserci. Mica per applaudire i gol di Baggio nel Mondiale americano, sai. No, no, proprio per vedere come nasceva un’alleanza di liberali e moderati (mio papà, quando vuol fare il figo, dice ‘sul modello conservatore’, dei tories anglosassoni, credo lo abbia letto sul Foglio Quotidiano) che hanno fermato la gioiosa macchina da guerra di Occhetto. Poi ci sono stati i governi del Cav che, tra mille difficoltà, hanno risollevato l’Italia. Ma c’era sempre la sinistra che, bene o male, qualche elezione la vinceva. Così siamo arrivati dove ci troviamo e qua non ci capisco più niente. Il papà ha continuato a spostarsi, un passo alla volta, di lato. Ha seguito il suo mito numero due (dopo il Cav), Angelino Alfano, un grande politico che gli ricorda Andreotti. Io gli dicevo, a papà, ma non è che spostandoci troppo finiamo dall’altra parte? E lui mi rispondeva di stare tranquillo, che era per il bene della Nazione, che non potevo capire perché ero ancora troppo piccolo e che la politica vera, quella astuta, la possono comprendere solo i grandi. A volte penso di non essere solo piccolo, ma anche stupido: è nato un nuovo partito che, di nome, fa Nuovo Centro Destra e la prima cosa che combina è andare a sinistra? E poi Silvio ha appena dichiarato che Renzi si dedica alle cose che farebbe anche lui. Ma, allora, tutti quelli del Partito delle Libertà sono diventati di sinistra? Mi sono morso subito la lingua, papà si è infuriato di brutto, anche perché lui torna a casa ogni sera contentissimo di come, grazie ad Angelino, stiamo infinocchiando quelli della sinistra. Tranquì, Peppì, mi dice sempre, dobbiamo solo fare le riforme strutturali, ce lo chiede l’Europa, ma poi ricomincia la partita. Ieri, però, Alfano ha affermato che lui il Renzi non lo mollerà mai, che la sua è una alleanza strutturale. Io ho detto a papà che, secondo me, destra e sinistra sono proprio finite, fanno le stesse identiche cose, che qualcuno ben nascosto ci sta a piglià p’o culo (per dirla col mio compagno Gennaro). Papi ha bestemmiato e mi ha messo in castigo domandandosi se uno zuccone come me può esser figlio suo. Quando mi sono addormentato, ho sognato la finale di Italia-Brasile del 1994. Segnavano tutti, prima Baggio, poi Bebeto, poi di nuovo Baggio, quindi Romario. Un’azione, un gol. E ogni volta che una squadra segnava si abbracciavano tutti e ventidue e alla fine ho capito che erano un unico team, un dream team come dicono in America, ed eseguivano gli ordini di un commissario tecnico, in ombra, infrattato nella tribuna. Nel sogno ho provato a distinguere chi fosse, ma non ci sono riuscito. Alla fine, la partita è terminata 32 pari e la coppa l’hanno data sia all’Italia che al Brasile. Mi sono svegliato e ho capito tutto. Se c’è un lavoro da fare, per quanto sporco, meglio svolgerlo tutti insieme. Vincere uniti, anche se per finta. Ha ragione papà.

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