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Euro e sovranità monetaria

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2 Commenti

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    Orazio Vecchio
    16 Maggio 2020 a 23:08

    Discussione interessante, eccellente pensiero sul Medio Credito Centrale , ma si tratterebbe sempre di moneta bancaria che altro non è credito e debito. Avvocato lei ha giustamente ricordato che la moneta legale nell’eurozona sono i biglietti della Banca centrale, e allora è giusto e legale emettere proprio quei biglietti, ed eliminare il debito pubblico . Nell’eurozona il debito pubblico degli Stati ammonta ad oltre 13.000 miliardi di euro, i depositi bancari a 10.000 miliardi di euro mentre le banconote in circolazione sono 1.3000 miliardi di euro E’ evidente che sia i depositi bancari che il debito pubblico non è frutto del denaro contante, non vi è una contropartita di carta moneta (M0 ), sono dei numeri contabili creati negli anni dal sistema bancario con la pratica della riserva frazionaria. Quindi queste cifre non sono moneta ma aggregati monetari, che indicano debiti e crediti. Se è elementare a tutti che i titoli del debito pubblico sono un debito a carico degli Stati, è un credito per chi li possiede , non è così chiaro a tanti che anche i depositi bancari sono un debito per le banche è un credito per i risparmiatori. Sia la BCE che il nostro codice civile stabilisce che i debiti vanno pagati con moneta di corso legale ciò vuol dire con moneta di banca centrale. Con questi numeri si può sostenere che gli Stati e l’intero sistema bancario è matematicamente in default non potranno mai onorare i loro debiti, perché non esiste materialmente la moneta per farlo. La domanda allora è , serve il MES , il recovery fund , o serve molto più saggiamente eliminare il debito pubblico ? La cosa più semplice di buon senso che è anche supportata dalla matematica e anche legalmente corretta è proprio questa, eliminare il debito pubblico. La BCE attraverso le banche nazionali deve acquistare i titoli del debito pubblico dell’intera eurozona alla sua scadenza ed emettere il corrispondente in moneta legale. Questa operazione andava già fatta nel 2002 con l’entrata in vigore dell’euro, in quell’epoca il debito pubblico dell’Italia ammontava a 1.3000 miliardi di euro ( e si pagavano 60 miliardi di euro di interessi all’anno ), i depositi bancari e postali erano 800 miliardi e la convertibilità della lira in euro è stata pari a 75 miliardi di euro. Con queste cifre doveva essere chiaro a molti che è stato compiuto un errore per non dire un misfatto . Il quantitativo della moneta in circolazione nei vari Paesi in quell’epoca non era rispondente alla ricchezza degli Stati , ( anche adesso è cosi ) ma rispecchiava un quantitativo che corrispondeva alle riserve auree dei vari Stati. Quel quantitativo irrisorio doveva essere rivalutato ed adeguarlo al valore delle economie e dei beni degli Stati. Dopo la dichiarazione di Nixon nell’agosto del 1971 che mise fine alla convertibilità della moneta con l’oro , la moneta è rappresentativa della economia e dei beni dello Stato che ne autorizza l’emissione. Banale e semplice la moneta è rappresentativa della economia e dei beni privati e pubblici dello Stato che la emette. Al momento della conversione nel gennaio 2002 il cambio delle monete nazionali dei primi quindici paesi che vi aderirono sono stati 589 miliardi di euro e se si pensa che il territorio di questi stati è di 2.476.081 chilometri quadrati quel denaro corrisponde valore a poco più di 23 centesimi di euro al mq . Dovrebbe essere evidente a tutti che questi numeri nascondono delle incongruenze per non dire un inganno, pertanto mi sembra il momento di mettere i conti a posto. Avvocato in punta di diritto in questo colossale imbroglio ci sono tutti i presupposti giuridici per fare intervenire i tribunali nazionali ed europei , per favore prepari un motivato esposto. Grazie

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    Orazio Vecchio
    17 Maggio 2020 a 13:56

    Avvocato, mi scusi se la infastidisco, con il mio commento, però visto il suo appassionato interesse per questa materia e la sua sapienza giuridica legata alla sua professione mi lascia perplesso il fatto che lei non adotti quei strumenti giuridici per fare cessare questa colossale truffa. Nella sua discussione con Fabio Conditi è stato citato l’art, 47 della Costituzione, appunto questo art. recita: La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, disciplina , coordina e controlla l’esercizio del credito. ….. Questo art. 47 Della nostra Costituzione come l’art . 1277 del cc è disatteso da questo sistema monetario e bancario, in quanto è matematico che i detentori dei titoli del debito pubblico e risparmiatori della zona euro non potranno essere rimborsati, basta leggere le pubblicazioni e i bilanci della BCE delle BCN e delle banche commerciali. Perché allora non fare intervenire la Magistratura dei Stati o della Corte Europea per mettere fine a questo obbrobrio ? Visto che i Governi o per negligenza o per compiacenza non vogliono porre fine a questa piovra. Mi farebbe piacere una sua risposta. Grazie

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