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IL PARTITO DEI QUANTI

TAO

Un qualificato team di ricercatori del CERN di Ginevra è sbarcato all’aeroporto di Linate, in incognito, nel luglio scorso, e sta alacremente ultimando un modello destinato a rivoluzionare i destini della scienza. Il succo del lavoro consiste nell’applicare i principi della fisica quantistica anche a livello macro, oltre che a livello subatomico, e nel dimostrare che essi si realizzano, con confortante regolarità, persino nei rapporti umani. La loro cavia di laboratorio è il PD, il Partito Democratico italiano. In particolare, ciò che accade da quando il partito della nazione si è trovato prossimo a portare a casa la riforma costituzionale del secolo. Andiamo al sodo. Come insegnava Fritjof Capra nel suo leggendario libro ‘Il Tao della Fisica’, la realtà non esiste. Nel nano mondo dei microelementi si danno solo possibilità suscettive di prendere corpo e sostanza nel momento in cui l’attenzione dello spettatore vi si focalizza. L’universo è un insieme di particelle che si manifestano come materia quando le osserviamo e come onde di possibilità quando non le osserviamo. Prendi la riforma del senato, ad esempio, preclara applicazione dell’entanglement quantistico di Heisenberg. Quando la osserva un cittadino normodotato, di intelligenza media, appare come un progetto liberticida che riduce il numero dei rappresentanti del popolo e ‘suicida’ una delle sue camere rappresentative. Ma se, sulla riforma, si focalizza un qualsiasi iscritto del PD, essa, all’improvviso, subisce un collasso d’onda e diventa una vittoria storica dei postulati inespressi dei padri costituenti. Oppure: se una particella viene lanciata a Nord e una a Sud e la prima devia improvvisamente la sua traiettoria, anche l’altra lo fa, in sincrono. Così pure nel PD. Se il capo dice che il senato non sarà più elettivo, tutte le particelle neuronali (anche in questo caso, invisibili) del tipo democratico lo dicono. Ma se il capo si sveglia e acconsente a che il senato potrà essere fittiziamente elettivo, con una trovata da bar sport, in automatico qualsiasi elettore piddino acconsentirà a sua volta. Veniamo ai canoni di Niels Bohr: Un elettrone che incontri una barriera con due fenditure passa da entrambe contemporaneamente. Un sincero democratico cui si chieda se è meglio governare con Verdini o con Vendola o se i suoi valori siano di destra o di sinistra, piglierà entrambi, contemporaneamente. L’esperimento del CERN è riuscito a dimostrare che, così come la realtà non esiste, non esiste davvero nemmeno un’idea politica nel PD. Forse, non esiste neppure il PD, a ben pensarci. A parte quando i media ce ne parlano e, allora, purtroppo si materializza davvero.

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