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Di Maio In Peggio

Luigi Di Maio

5-pdFine 2008 – Arturo, un militante grillino della prima ora, supporter del Vaffa day, scompare senza lasciare traccia. Disgustato dall’Europa, dallo strapotere delle banche e dall’inconsistenza del Partito Democratico, emigra perché Grillo, per quanto bravo, non riuscirà mai a conquistare il potere. 2018 – Dopo dieci anni trascorsi nelle più remote lande del globo –  in cerca dell’illuminazione spirituale in Tibet, della solitudine cosmica nella Terra del Fuoco, della fusione con Gaia nel cuore amazzonico – gli giunge l’eco di una notizia incredibile: i 5 Stelle hanno vinto le elezioni. Allora, prende il primo volo e atterra, ebbro di gioia, in Italia. Si fionda subito alla convention dove i vertici del movimento, quelli della Casaleggio&associati e persino la semovente e semi-senziente Piattaforma Digitale Rousseau stanno tenendo il meeting decisivo. Arturo entra e si intruppa tra gli aficionados delle ultime file. Proprio in quel momento, il cyborg Rousseau, sgranocchiando chip al silicio accompagnati da una spremuta di ultrafibra, sta dicendo: “Quanto all’Europa, il nostro programma…”. Allora Arturo, dimentico della compostezza zen assimilata a Lhasa, erompe in un grido: “Bravo coso! Affanculo l’Europa e affanculo la burocrazia totalitaria di un sistema costruito solo per fare gli interessi dei poteri forti e dei banchieri. Affanculo!”. Il gelo cala in sala, a Rousseau va di traverso un modem e un grillino pietoso tira Arturo per la manica e gli fa: “Vola basso, amico. Adesso con l’Europa siamo allineati perché è indispensabile per difendersi nell’arena della competizione globale. Noi siamo avanti, sai: basta con l’intelligenza naturale; d’ora in poi, solo intelligenza artificiale!”. Arturo strabuzza gli occhi, incredulo, ma si tace perché prima viene il Movimento e poi i singoli. Dopo un po’, Rousseau cambia argomento: “Quanto al sistema bancario…”. Arturo va di nuovo in fibrillazione, dimentico della pace ancestrale sperimentata a Capo Horn, e sbotta: “Ottimo, coso! Affanculo le banche e affanculo anche il signoraggio, mefitico sistema con cui i banchieri ci rubano la vita come ci spiegava Grillo nei suoi spettacoli! Affanculo!”. Un silenzio glaciale accoglie la sua intemerata e il solito vicino sussurra: “Stai schiscio, amico. Del signoraggio non parliamo più da un pezzo perché il sistema bancario è indispensabile a garantire un’economia sana”. Arturo è allibito, ma ancora si zittisce, fin quando, di lì a poco, il Golem digitale dichiara: “È per questo che, rispetto al Partito Democratico…”. Arturo non si tiene più e, scordando le vibrazioni ireniche della foresta pluviale, urla: “Giusto, Coso! Affanculo il PD, affanculo la cinghia di trasmissione dei poteri forti, affanculo il partito servo dei mercati, cameriere del capitale internazionale. Affanculo!”. Nell’imbarazzo che segue, il vicino bisbiglia: “Stai vago sul PD, amico, che forse ci facciamo il governo insieme”. Al che, Arturo lo piglia per il bavero e sbraca: “Ma se ci togli la lotta all’Europa, la lotta alle banche e la lotta al PD, che minchia ci resta?”. “Di Maio, ci resta Di Maio”. “E chi cacchio è Di Maio?”. “È il capo politico.  Egli ci sta indicando la via, la direzione da prendere. Per caso, hai dei suggerimenti in proposito, caro amico, su dove ci conviene andare?”. Al che, Arturo picchia duro: “A differenza vostra, ho girato mezzo mondo, ma il mio progetto politico non cambia: affanculo!”.

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