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Europ sycho

Uno degli aspetti stupefacenti dei tragici tempi in corso è l’ostinazione con cui una massa sterminata di persone – parte delle quali, purtroppo, è classe dirigente del paese – continua a spacciare la bufala doc del “Sogno europeo”. Cioè di un progetto non solo mai realmente “sognato” da alcun cittadino; non solo sbagliato alla radice per elementari motivi storici, culturali, linguistici, sociali e perfino di costume; ma soprattutto fallimentare.

L’Europa unita ha fallito anche e soprattutto da un punto di vista economico, ha impoverito milioni di persone, ha distrutto il tessuto industriale di interi Paesi prosperi e progrediti, ha beneficato un pugno di Stati a discapito di tutti gli altri, si è rivelata una macchina con zero difetti per produrre miseria, disoccupazione, iniquità, morte. E parlo di morte vera, beninteso, non metaforica. Parlo dei suicidi per la “crisi”, parlo dei bimbi greci uccisi dall’austerity.

Eppure. Eppure, nonostante le innumerevoli prove empiriche, ci rifiutiamo ancora di “vedere”. Certo, sempre più persone stanno “guarendo” e, per paradosso, grazie al Covid. Ma resta comunque impressionante l’altissimo numero di “dormienti”; poveri zombi inerti i quali seguitano a ripetere meccanicamente le stesse password insufflate in loro dalla Matrice attraverso decenni di lavaggio del cervello: bisogna-superare-gli-egoismi-nazionali, solo-l’Europa-ci-può-salvare, l’Europa-ci-permette-di-resistere-e-competere-nella-economia-globale.

E l’aspetto ancora più incredibile è come tutto ciò accada in un mondo dove ci vantiamo di essere “scientifici”, dove abbiamo un sacro rispetto per il “fact-cheking”, dove detestiamo le “fake news”. Tutto ciò mentre abbiamo non un elefante, ma addirittura un mammuth nella stanza: la macchina giuridico-amministrativa dell’Europa non solo è inutile, fa anche innumerevoli danni. E non solo è un manicomio, è un manicomio criminale, e criminogeno. È l’eutanasia scientifica delle nostre democrazie, per dirla soft.

Non ci ha fatto guadagnare come se lavorassimo un giorno di più, lavorando un giorno in meno (Prodi dixit). Ci ha fatto indebitare (male) sempre di più facendoci vivere (bene) sempre di meno. Ma l’evidenza, evidentemente, non serve. E la spiegazione sta in una parola: dissonanza cognitiva. È la sindrome di cui soffrono le vittime delle psico-sette, soprattutto. O di chiunque abbia per anni creduto in un mito poi rivelatosi falso. Quando la tua coscienza si è “compromessa” per troppo tempo, e in maniera troppo intensa, e in totale buona fede, con una menzogna, ti viene naturale seguitare a coltivarla pur di non essere costretto a fare i conti con il tuo errore.

Per questo motivo, in Italia il cambiamento va a rilento. Per questa ragione, abbiamo la sensazione che nulla cambi mai davvero. Per questo, infine, comunque si voti, in alto ci finiscono sempre gli stessi. Ma c’è un altra spiegazione. È vero che l’Europa è un prodotto marcio, sbagliato, se vista da una prospettiva “popolare”, sociale, costituzionale. Ma è un prodotto perfetto per garantire la “stabilità dei prezzi”, una bassissima inflazione, l’eliminazione del rischio di cambio. In una parola: i grandi capitali e gli squali delle borse.

Insomma, è il paradiso dei rentiers, dei detentori della vera ricchezza. Loro hanno creato, e sponsorizzato, il Sogno in cui troppi di noi ancora credono. E hanno anche istruito i cani da guardia dei sedicenti “rappresentanti del popolo”, e dei pifferai dei media di regime, per custodire i propri caveau. Ma finchè lo stato di (dissonante) ipnosi cognitiva non cesserà, il corpo grosso della massa ebete continuerà a votarli ancora, e ancora, e ancora. Fino alla fine.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com

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