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L’invasione degli Ultravax

Se un capo di governo, calato dall’alto, può impunemente spacciare in prima serata un sillogismo tarocco (“Non ti vaccini, ti ammali, muori”) o un anatema maccartista (“Chi incita alla non vaccinazione, incita alla morte”); se uno degli “scienziati” più alla moda può serenamente twittare un messaggio grondante odio dove invita i “sorci” no-vax a blindarsi in casa come un tempo si esortavano i fascisti carogne a tornare nelle fogne; se una parlamentare del PD, cosiddetto partito “democratico”, invoca la privazione dei diritti civili nei confronti di chi rifiuta il siero; se nell’estate scorsa i non vaccinati (cioè tutti) potevano girare ovunque (al più, mascherati) mentre – ora che mezza Italia è vaccinata – i poveri no-vax dovranno infliggersi un tampone a giorni alterni per avere una vita sociale; se accadono tutte queste cose contemporaneamente, allora è giunto davvero il momento di farsi delle serie domande sulla deriva psicopatica non di pochi individui, non di una setta di fanatici, ma addirittura di milioni di persone in un paese che ne conta sessanta.

In altri termini, è giunto il momento in cui i renitenti alla leva dell’ago prendano atto di una cosa: non è più in corso un dibattito pubblico sia pure acceso, o una contesa sui diritti civili sia pure aspra. Qui ci troviamo nel bel mezzo di una guerra psicologica di massa combattuta con armi non convenzionali. Perché tali e tante sono le evidenze del carattere isterico, ingiustificato, per certi versi paranoide, della campagna di “persuasione” in corso, da non poter più considerare in alcun modo spiegabile, con criteri razionali, il contegno di chi la apprezza, o addirittura la asseconda, o peggio ancora la promuove.

Ormai, ci troviamo di fronte a un fenomeno così grottesco nella sua “enormità”, da richiedere l’applicazione di strumenti di decodifica e di percorsi (psico)analitici simili a quelli resisi necessari per decifrare i periodi più bui della nostra storia recente. Per esempio, quelli messi in campo per comprendere come la quasi totalità dei tedeschi poté tollerare, se non approvare, il delirio persecutorio del regime nazista. Hannah Arendt tentò una risposta facendo riferimento alla categoria della “banalità del male”. Oggi, potremmo forse parlare della “banalità del condizionamento sociale”.

Vale a dire che i media di massa (televisione in primis) sono diventati tanto forti da poter telecomandare, in tempo quasi reale, le azioni-reazioni delle loro cavie. Qui, si badi bene, non ci interessano i motivi ignobili di chi applaude la deriva liberticida in atto perché ne trae un profitto (in quanto, magari, al soldo di una corporation di Big Pharma) e neppure di chi lo fa in esecuzione di un oscuro disegno di dominio (in quanto, magari, adepto di qualche oscura cupola dedita alla instaurazione di un “nuovo ordine” o di un “grande reset”). Questi ultimi sono semplicemente criminali e “si spiegano” da soli, come qualsiasi delinquente: hanno un’agenda da portare avanti oppure un tornaconto da riscuotere.

Ma tutti gli altri? L’uomo della strada, per capirci? O persino il colto, l’istruito, l’intellettuale? Ebbene, costoro sono molto semplicemente “ipnotizzati” dal teatro dell’assurdo messo in scena dai primi. Sono resi psico-labili – o se preferite psico-inabili a comprendere – dalla spugnosa propaganda della informazione “ufficiale”. La quale ha raggiunto livelli di sofisticazione, precisione, manipolazione tali da far impallidire le pur mefistofeliche strategie di un Goebbels degli anni Trenta.

In altre parole: non c’è più nulla che i tenutari del bordello massmediatico di riferimento (cioè i detentori del novantacinque per cento dei canali di “formazione”) non riescano a fare con la psiche di una persona. Gli unici tenacemente refrattari al condizionamento sono quelli passati attraverso un laborioso cammino di risveglio personale. Equivalgono, a tutti gli effetti e sotto ogni aspetto, ai fuoriusciti da una setta. Ma sono ancora troppo pochi. Mentre gli altri sono troppi. E costituiscono un esercito di zombie ri-programmabili, letteralmente, per qualsiasi impresa. Foss’anche una ipotetica “soluzione finale”. Il format del brainwashing è così sperimentato da risultare praticamente perfetto. Se ne siete fortunatamente immuni, e desiderate mantenere un difficile equilibrio, può aiutarvi capire con chi, e con cosa, vi state davvero confrontando.

Francesco Carraro


www.francescocarraro.com

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2 Commenti

  • Rispondi
    Giuseppe Mantia
    7 Agosto 2021 a 19:29

    Ottimo articolo ed una mia osservazione.
    I diritti civili e la persuasione
    I media di massa (televisione e radio) telecomandano, in tempo virtuale, le azioni-reazioni delle loro cavie.
    I diritti civili, la salute, la tecnica della persuasione ed il profitto va separati dal “nuovo ordine” o dal “grande reset” perché questi ultimi sono semplicemente criminali.
    La menzogna si distingue dalla vertità:
    1.Siamo molti i pochi nel mondo? Siamo nella “banalità del condizionamento sociale”.
    2.Gli additivi naturali (olio, aceto, sale, zucchero, limone) sono così pochi da dovere ricorrere all’additivo alimentare “Qualunque sostanza non destinata al consumo umana ma necessaria a fini teconologici…)
    3.Un capo di governo può irresponsabilmente spacciare in prima serata un sillogismo tarocco (“Non ti vaccini, ti ammali, muori”) o un anatema maccartista (“Chi incita alla non vaccinazione, incita alla morte”).
    4.Uno degli “scienziati” più alla moda può serenamente twittare un messaggio grondante odio dove invita i “sorci” no-vax a blindarsi in casa come un tempo si esortavano i fascisti carogne a tornare nelle fogne.
    5.Una parlamentare del PD (partito “democratico”) può invocare la privazione dei diritti civili nei confronti di chi rifiuta il siero.
    6.Nell’estate scorsa i non vaccinati (cioè tutti) potevano girare ovunque (al più, mascherati) mentre – ora che mezza Italia è vaccinata – i poveri no-vax dovranno infliggersi un tampone a giorni alterni per avere una vita sociale.
    7.Decodificare i percorsi (psico)analitici simili può comprendere come la quasi totalità dei tedeschi poté tollerare, se non approvare, il delirio persecutorio del regime nazista (Hannah Arendt e la “banalità del male”).
    8.L’uomo della strada, il colto, l’istruito, l’intellettuale sono “ipnotizzati” dal teatro dell’assurdo messo in scena dalla spugnosa propaganda della informazione “ufficiale” che ha raggiunto livelli di sofisticazione, precisione, manipolazione tali da far impallidire le pur mefistofeliche strategie di un Goebbels degli anni Trenta ed il Faust di Goethe.
    9. L’esercizio del Potere porta l’uomo a non vedere che l’animale, come l’uomo, è libero ed è in grado, da solo, di trovare il cibo e di autodeterminarsi senza alcun amministratore di sostegno.
    10.È l’esercizio del potere che porta il singolo a ritenere che “l’altro” non è in grado di badare a se stesso.
    11.La migrazione, il covid, gli allevamenti sono prove di esercizio del potere.
    12.La Paura di essere molti, di non avere cibo, di essere colpiti dal virus porta l’incertezza nelle masse.
    13.Dobbiamo diffidare della pubblicità che afferma “il Vaccino rende liberi”.
    14.La paura che Alcuni vogliono instillare nei più, la modificazione del genoma umano, sono stratagemmi che il DNA non necessita.
    15.Noi uomini non siamo OGM! Noi non siamo Polli da Batteria ! Noi non siamo come dice George Orwel Porci che vanno al Potere!
    16.I migranti, i virus, il covid, i vaccini, gli animali e gli uomini hanno diritto ad una corretta informazione ed hanno diritto ad un Governo che rispetti l’ambiente ed il DNA che li circonda.
    17.Per attuare il rispetto dell’ambiente e del DNA gli uomini devono impedire l’uso dei glifosati, degli OGM nelle coltivazioni, nel cibo e nei vaccini come prescrive la Costituzione.
    18.Comprendiamo così che Dobbiamo essere umili, dobbiamo essere gentili, dobbiamo ascoltare le piante, l’acqua, l’aria, la terra che soffrono, dobbiamo ascoltare l’allarme che la natura ci mostra, dobbiamo curare e perdonare chi ha fatto tanti danni, dobbiamo essere Giusti e non andare contro come chi aggredisce.
    19.I doni che abbiamo non sono stratagemmi per avere il controllo sulle masse, sono solo carezze che dobbiamo percepire con le nostre umili mani.
    20.Essere immuni dalla Menzogna aiuta l’uomo a capire con chi, con cosa ci confrontiamo e di come i diritti civili e la persuasione sono in contrapposizione.
    Giuseppe Mantia

  • Rispondi
    Emanuela
    11 Agosto 2021 a 17:57

    Buonasera Francesco Carraro.
    I persecutori, gli insultatori, i violentatori delle vite e dei diritti altrui, ci svelano inconsapevolmente i loro più intimi e, altrimenti, irriferibili segreti. Ovvero, il fatto di essere stati, da bambini, gravemente umiliati, perseguitati, insultati, violentati (anche “solo” spiritualmente o moralmente).
    Si tratta di quel processo terribile, che prende il nome di “coazione a ripetere”. Dalla cui esecuzione non mette al riparo neppure una grande intelligenza o una genialità impareggiabile. Non si sottrasse ad essa, infatti, neppure il Louis van Beethoven, che vediamo così ben raccontato nell’omonimo film del 2020. Perseguitato da un padre tirannico, che lo costringeva a sopportare durissimi esercizi, intollerabili per un bambino, in età adulta si trovò il suo capro espiatorio nel giovane nipote. Il quale, al culmine della disperazione per le tante sofferenze morali patite da parte dello zio Genio, giunse perfino a tentare il suicidio.
    Dall’ininterrotto circolo infernale della “coazione a ripetere” – che tanta ingiustificata e cieca e folle sofferenza causa agli altri, sino, talora, alla loro morte – può salvare solo il coraggio di mettersi di fronte al proprio dolore, per scoprirlo a poco a poco, passo dopo passo, in base a ciò che si riesce a sopportare della verità che sale su dal nostro cuore, – che disgela, – disvelandosi finalmente ai nostri occhi, in tutta la sua potenza risanatrice.

    Sempre vivi e sinceri complimenti per i Suoi scritti, cordialmente La saluta
    Emanuela

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