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LUNGA VITA AL NONNO

NONNONella isterica reazione dei media di massa post Brexit va segnalato un dettaglio significativo. Smaltito il colpo da knock out dei primi minuti è partita la caccia al colpevole, subito individuato nel nonno, in genere agricoltore e quasi sicuramente incolto. Gli opinionisti di punta hanno dato il là e, come una muta di cani da riporto, tutti gli anchor man disponibili sul mercato si sono buttati all’inseguimento. Agguantando l’osso. Pare che, nell’elettorato britannico, i più poveri e meno istruiti e meno urbanizzati abbiano votato per la Brexit, mentre i più ricchi, più istruiti e più inurbati abbiano fatto il contrario. Questa notizia conferma un sospetto che coviamo da tempo: le giovani generazioni sono ideologicamente ebbre della retorica europeista. I teen agers di oggi non hanno mai conosciuto un mondo senza Ue, quindi non hanno mai sperimentato il senso di appartenenza a una comunità civica in grado di suscitare quel moto dell’anima definibile, con gergo novecentesco, come patriottismo. Stiamo parlando di una gioventù totalmente sradicata dai propri territori, dai legami atavici, dal nodo di una condivisa biografia di popolo. Si tratta, per lo più, di anoressici culturali e di consumisti bulimici. Da un lato, privi di informazioni serie e approfondite su cosa significhi realmente, sotto il profilo giuridico e istituzionale, il progetto totalitario della Ue. Dall’altro, imbevuti come spugne della stessa gnagnera globalista e transnazionale che poi li spinge a fare gli schiavi allegri negli stage all’estero per qualche corporation molto fica e altrettanto astuta nello sfruttarli. Nel contempo, essi sono consumisti bulimici, cioè divoratori compulsivi di merci superflue, di paccottiglia digitale, di news pilotate. E sono, soprattutto, alienati da se stessi. Estranei a qualsiasi prospettiva che non sia quella di una identità liquida, fungibile, astratta. Insomma, cittadini del mondo, ma nel senso deteriore del termine, figli di enne enne, abitatori di nessun luogo, cultori di un generico pacifismo mondialista da cartone animato. Ecco perché hanno votato in massa, con percentuali bulgare, per la permanenza nella UE. In primis, non sanno davvero cosa sia l’Unione perché l’establishment del politicamente corretto si è ben guardato dal dargliene conto. In secundis, sono tarati giusti giusti per rispecchiarsi in un non stato, non democratico, non inclusivo, non solidale, non identitario qual è l’Unione Europea. Ecco, questa generazione perduta è stata salvata, forse in zona Cesarini, da chi era troppo longevo e troppo poco condizionato per farsi gabbare dalla Fiera delle Falsità. Una volta, nella famosa favola, era il nipotino a gridare che il re era nudo. Oggi il nonno ha fatto lo stesso con la regina, restituendole, appena in tempo, la corona di cui era stata spogliata. Alla faccia dei ragazzini. Lunga vita al nonno.

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