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ERAVAMO QUATTRO AMICI AL BAR

PROSECCO

L’altro giorno ero al bar a prendere il caffè e, putacaso, per un colpo di fortuna, mi sono trovato ad assistere all’accesa discussione di tre figli di buona donna, noti all’ufficio (come usa dire nelle aule di giustizia), nel senso di assidui frequentatori delle osterie & affini. Inaffidabili, direte, ma aspettate perché un goccio di quello buono in una testa non malfatta può generare corti circuiti prodigiosi che manco nei salotti di Cernobbio. Dunque, c’era Geppo nero, chiamato il barricadero, in omaggio alle giovanili ascendenze cheghevariste, il quale sosteneva che i nostri politici sono dei deficienti. Invece, Tonino o’ Carbonaro, cosiddetto per la sua propensione al complottismo, asseriva che essi sono solo degli arnesi. Nel gergo di Tonino, arnese equivale a ‘strumento nelle mani di poteri forti di natura lobbistico finanziaria e privi di legittimazione democratica’. Egli, dotato della sintesi dei metafisici innati, dice arnesi e basta. Ma torniamo a Geppo nero che, a supporto della sua tesi, portava l’esempio del bail in. Prima di San Silvestro 2015 le banche potevano essere salvate con aiuti pubblici e l’Italia non l’ha fatto, mentre la Germania sì. Dopo il Capodanno 2016 le banche non possono essere salvate con aiuti di stato e infatti la Germania non lo fa più, richiamando al rispetto delle regole, mentre l’Italia lo fa pretendendo di violarle. Ergo, i nostri politici sono deficienti. Non fosse un insulto, di cui Geppo nero ha detto di prendersi tutte le responsabilità, mi verrebbe da concordare. E l’ho dato chiaramente ad intendere ordinando una gazosa per me e un prosecco per lui. Non l’avessi mai fatto. Tonino ‘o Carbonaro ha alzato la mano e ha chiesto di poter replicare (all’osteria numero uno, dove ci trovavamo, funziona così, si parla solo a turno e in autogestione). Orbene, Tonino ha ribadito che i politici sono arnesi e non deficienti. Come definire altrimenti un soggetto il quale approva una norma (il bail in) che fa gravare il default di un istituto di credito sui correntisti (sia pure sopra i centomila)? Il correntista non è un investitore, è uno che versa, in fiducia, i suoi soldi in un conto, per averli a disposizione alla bisogna. Soldi suoi in deposito! Perché dovrebbe perderli in caso di casini? ‘Allora è vero che le banche usano per gli stracazzi loro i piccioli che io gli do solo in custodia’, ha strepitato Tonino! Come dargli torto? Il bail in può essere stato concepito solo da qualcuno attento a fare gli interessi dei banksters, non dei cittadini. Mi ha quasi convinto, e ho ordinato una coca per me e un prosecco per lui, ma rimaneva l’insanabile conflitto dialettico tra le loro posizioni. Deficienti o arnesi? Arnesi o deficienti? Stavo per uscirne pazzo quando ha preso la parola Chicco Manolesta il quale ci ha detto di pensare al fondo Atlante: dotazione di 500 milioni pubblici, provenienti dalla Cassa Depositi e Prestiti (cioè la cassaforte dei risparmiatori italiani) per salvare banche private, comprare i loro titoli tossici e renderle così vergini e belle da farle accoppiare con quattro fondi americani multimiliardari. Per Chicco è la prova che i politici nostrani sono bicefali: arnesi deficienti. A quel punto è partita la ola e io ho ceduto. Prosecco per quattro.

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