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SO’ FICHI ‘STI SOFISTI

sofistiTema: inventa una fake news. Svolgimento: in una caverna sotterranea, nelle catacombe di Via del Nazareno, nel segreto più assoluto, da qualche mese è in fase di sperimentazione una macchina super avveniristica, ma così avveniristica che riesce a richiamare dal passato, le più belle teste pensanti della storia. Una macchina del tempo? Sì, a tutti gli effetti. È grazie a questo prodigioso armamentario che il partito meno amato dagli italiani (dopo Scelta Civica) elabora le strategie comunicative col contributo determinante di due cervelloni nostrani che volevano fuggire all’estero, ma poi sono stati trattenuti in Italia, ingolositi dalle ghiottonerie del jobs act. La coppia, in particolare, si è concentrata negli ultimi tempi sul tema della verità e dello storytelling e ha setacciato un paio di millenni di pensiero universale per scovare filosofi in grado di fare da spin doctor ai piani alti dei Dem, laddove sta’ menata della Verità crea un sacco di casini. Alla fine stavano per arrendersi. Il primo dei due ragazzotti, che chiameremo per discrezione Job One, ha esclamato: “Qua non se ne esce. Abbiamo riesumato Socrate, Platone, Aristotele, Guglielmo di Ockham, San Tommaso d’Aquino e tutti gli idealisti da Hegel in su e in giù, a destra e a sinistra, ma non c’è verso. Insistono tutti con questa ossessione per il Vero”. Mentre uno scoramento livido evaporava dagli umidi recessi del bunker, contaminando di cupezza le cupole democratiche, Job Two ha trovato la quadra. “Eureka!,” ha urlato. “Lascia perdere Archimede,” lo ha rimbrottato Job One. “Ma che Archimede,” ha replicato Job Two, “guarda chi ti ho portato”. Dalle brume limacciose della Storia, in uno sfrigolio di latenti energie quantiche, ecco due antichi Greci, col chitone, il barbone e tutto il resto. “Ohibò, e voi chi siete?” hanno intimato i mini Jobs. Gli ectoplasmi hanno risposto: “Io sono Gorgia e ti dico che nulla esiste davvero, se anche esiste non è conoscibile, se anche è conoscibile non è comunicabile”. “Fico,” è esploso Job One, “questa mi piace, quindi cosa risponderesti se ti accusassero di aver mentito e fosse vero che hai mentito?”. Al che, è intervenuto il sodale rimboccandosi la tunica all’avambraccio: “Salve, sono Protagora. È semplice: l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono e di quelle che non sono”. Dopo qualche ora di conciliaboli, i giovani scienziati sono ascesi in direzione  con la ghirba zeppa di risposte pronta cassa su tutte le accuse possibili e immaginabili mosse al PD. Esempi; quando la Boschi ha declamato in Parlamento di non essersi mai occupata degli affari di famiglia intendeva: a parte le chiacchiere con Vegas, Consoli e altri personaggi irrilevanti; quando la Banca d’Italia ha commissariato Banca Etruria, la firma sul decreto l’ha messa il Governo e quindi è un atto del Governo; e quando Renzi disse che sarebbe andato a casa se perdeva il referendum, intendeva proprio la casa di Pontassieve e non aveva mai escluso un ritorno in quel di Roma. Insomma, quelli del PD sono al settimo cielo. Male che vada, dovessero non ricandidare la Boschi e Renzi, piazzeranno Gorgia nel collegio di Arezzo e Protagora nella circoscrizione di Milano 2. E se perdono le elezioni? Impossibile: alle elezioni non si perde, se anche si perde non lo si ammette e, se pure si ammette, c’è la Grosse Koalition.

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