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SOVRANITA’ LIMITATA

sovranitàFenomenologia di uno stato barbone. Ovvero, come cavarsela quando pensavi di essere una Repubblica indipendente e sovrana e ti accorgi che qualcuno ti ha sottratto cadrega e forzieri. Ai tempi in cui Berta filava ed eravamo titolari di un Ministero del Tesoro coi controattributi e di una banca nazionale al primo asservita (diciamo fino al 1981 per pignoleria storiografica), le necessità pecuniarie per soddisfare i bisogni dei concittadini  (do you remember the welfare state?) le finanziavamo da noi. In virtù di una sorta di partenogenesi monetaria potevamo ordinare ai cassieri di Stato di comprarci i titoli del debito quando e come volevamo. Era quel circolo virtuoso di simmetria bancaria di cui tutt’ora beneficiano popoli con debiti infinitamente più pesanti dei nostri tipo quelli americani, inglesi e nipponici. Sia come sia, ora che la pacchia è finita, il re che può fare? Chiedere ad altri (fondi) sovrani di investire da noi. Ed è quello che ha fatto il valvassore fiorentino. Pur di attrarre capitali nel Belpaese ha concepito un decreto detto Investment compact con una regoluccia che ‘congela’ le norme fiscali per chi imvestirà nella penisola più di 500 milioni di euro. Questa non è nuova. Ormai è chiaro che i doveri verso l’erario sono un imperativo etico kantiano per  noi sudditi (e guai a chi sgarra, pena il pubblico ludibrio) e una variabile indipendente quanto lo svolazzo di una zanzara per i Pantaloni del pianeta. In ogni caso, la bozza del citato decreto prevede che i fondi sovrani mediorientali e cinesi e i cosiddetti  private equity (i grandi capitali privati) potranno fruire di questa esenzione se ci compreranno i gioielli di famiglia. Il governo, bontà sua, ha identificato alcuni settori strategici che devono rimanere in mano nostra: energia, trasporti e infrastrutture, ma durerà per poco, vedrete. Per fare cassa, ormai, persino l’alienazione del colosseo di Totòtruffa rischia di diventare un’ipotesi praticabile. Esauriti i poteri sovrani ci cucchiamo i fondi sovrani. Un Presidente del Consiglio che implora arabi e cinesi di fotterci l’argenteria di casa ci mancava. Toccato il fondo, è ora di cominciare a scavare.

 

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