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Cara Intellighenzia, sei un pezzo di me

Che bello fare un giro nel giardino degli intellettuali italiani. Che poi sono così tanti, e così bravi, da essere diventati un pezzo di me, di voi, di noi tutti e della nostra vita. Quando non sai che pensare, quando ti chiedi cosa sia giusto e cosa no, quando vorresti un indirizzo o almeno un punto di riferimento per orientarti in tutto il casino che c’è, ti basta entrare in quel giardino e coglierne, fior da fiore, le gemme di acume, i germogli di sagacia, i bocciuoli di anticonformismo.

Così, a caso, setacciando nel bouquet. Piergiorgio Odifreddi, rispetto agli insegnanti no-green pass: “Questi professori divengono oggettivi fiancheggiatori di quelle masse becere alle quali interessano soltanto le conclusioni e non i ragionamenti”; nel suo ultimo libro, Edoardo Albinati scrive dei medici e infermieri contrari al vaccino che sono dei “pezzi di merda” perché hanno così “contagiato i loro pazienti e i vecchietti degli ospizi mandandoli all’altro mondo”. Gianrico Carofiglio, per parte sua, definisce i renitenti al siero come “parassiti” e “scrocconi” come quelli che “salgono sul bus senza biglietto: rifiutano la dose ma vogliono il tampone gratuito”.

Ora, di fronte a tale sfrontata esibizione di fulgido genio, qualche domanda sulla nostra intellighenzia dobbiamo pur iniziare a farcela. E dovremmo pure cercare qualche risposta. Cos’è che stride nelle parole succitate? Cos’è che confligge con il concetto stesso di “intelletto” da cui questi, e altri illustri colleghi, traggono l’epiteto di “intellettuali”? Ecco, questo è un ottimo quesito, ma ci potrebbe condurre a un responso solo parziale, e fuorviante. Certo, nei giudizi di cui sopra c’è un altissimo tasso di ignoranza funzionale, se non crassa proprio. Sembrano frasi dette, o scritte, da qualcuno che non sa proprio cosa sia un vaccino, come funzioni, quale efficacia abbia, uno che non abbia approfondito il concetto di “costi-benefici”, né indagato l’incidenza del Covid-19 sulle diverse coorti anagrafiche, né si sia informato su chi muore, e perché, di Coronavirus o su chi può morire, o venire gravemente leso, dai vaccini. Per capirci, sono espressioni del menga, da bar, da barbiere. E già questo è grave se pensiamo al ruolo mediaticamente riconosciuto di chi le ha pronunciate. Ma non è questo il vero punto.

Il problema (di gran parte) dei nostri intellò non sta tanto nel fatto che non si informano a sufficienza, quanto piuttosto nel fatto che si “conformano” in abbondanza. Sono (quasi) sempre allineati con la (e proni alla) narrazione ufficiale e alla linea dettata da ciò che i contestatori di un tempo definivano “Sistema”. Insomma, la loro funzione è esattamente antitetica alla missione prima di un vero intellettuale: andare controcorrente, cantare fuori dal coro, denunciare l’aria di regime quando l’aria di regime si fa troppo intollerante, e troppo intollerabile. Essere, cioè, com’erano i nostri intellettuali (da Pasolini alla Fallaci, da Montanelli a Parise) quando ancora ne avevamo qualcuno.

Troppi maître à penser odierni, invece, si limitano a fungere da cassa di risonanza del potere costituito e del suo pensiero unico. Hanno tradito, come i chierici di cui parlava Julien Benda. E infatti sono vezzeggiati e idolatrati dallo stesso circus mediatico da cui dovrebbero invece essere temuti, come il cane da guardia è temuto dal ladro. Stavo giusto pensando a una sintesi della nostra classe intellettuale, per chiudere in bellezza l’articolo, quando passa un amico (a cui chiedo un suggerimento) e lui mi fa: “Abbiamo un’intellighenzia di merda”. Non ho (altre) parole.


Francesco Carraro

www.francescocarraro.com

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2 Commenti

  • Rispondi
    EmanuelaE
    11 Settembre 2021 a 17:35

    Buonasera Francesco Carraro, la Sua riflessione soprastante, soprattutto nella prima parte, mi si è palesata d’un tratto con le fattezze di una robustissima clava roteante nell’etere…. Wilmaaa! dammi la claaavaaa!
    Nuovamente “grazie” per le confortanti risate, e sempre avanti così, smascherando con somma perizia ed arguzia la Pestilenza tremenda che ci sta così sordidamente perseguitando: la Pestilenza dell’Ignoranza. Ovvero; il virus più potentemente distruttivo che circola – vorace e feroce e insaziabile – tra i bipedi di oggidì.
    Cordialmente
    Emanuela

  • Rispondi
    Emanuela
    17 Settembre 2021 a 21:58

    Buonasera Francesco Carraro, visto che tra poco più di una settimana la grande “Mutti” (mamma) d’Europa, Angela Merkel, smetterà dopo sedici anni le vesti di Cancelliera Federale, ho pensato di tradurre una parte del testo di uno spettacolo dell’arguta e pungente Simone Solga, quello in cui essa si presenta come un’ipotetica Kanzlersouffleuse al pubblico di Magonza nel 2018.
    —————————————
    “Buonasera e grazie per il vostro caloroso applauso. …. Qui, mi sento al sicuro, signore e signori, ….. cari abitanti di Magonza, questa sera vi chiedo ufficialmente di concedermi asilo nella vostra città! Sì, io sono in fuga, ed ho con me solo ciò che potevo portarmi appresso… Vengo proprio ora da una terribile zona di crisi… Avrete certo visto le immagini in televisione… quella sconvolgente raccapricciante disperazione… volti infelici miserabili e la Germania sta a guardare senza mostrare alcuna partecipazione… E, la cosa peggiore di tutte è proprio questa totale mancanza di speranza… Ebbene sì, signore e signori, io vengo dalla Cancelleria! Vengo dal reparto di psichiatria più sorvegliato del nostro Paese, vengo dall’unico manicomio, in cui i matti vogliono addirittura entrare, anzichè fuggire!
    ……………..Merkel ancora per altri tre anni! Non ce la faccio più! In totale saranno 16 anni! E’ peggio dell’ergastolo, visto che già dopo 15 anni si può uscire di prigione! No, io non ce la faccio più per davvero! Una donna che pare il sarcofago di Tschernobyl: una facciata stabile, non importa cosa ribolle sotto… Ecco, lo so, non mi devo agitare, devo star calma, del resto io non sono certo un angioletto, io ho collaborato segretamente con il regime per molti anni, per lungo tempo io sono stata la volonterosa aiutante di Merkel, fino a ieri ero il suo braccio destro…! Io sono la Kanzlersouffleuse, la suggeritrice della Cancelliera, un lavoraccio, credetemi….. E Merkel viene continuamente rieletta! Per quanto tempo durerà ancora tutto questo? E non fatemi pensare al fatto che tra dieci anni avrà l’età in cui Konrad Adenauer è diventato Cancelliere Federale…! No, non ce la faccio più, sono allo stremo!
    ……………………..Ebbene sì, lo ammetto: a coniare la frase “Wir schaffen das!” Ce la facciamo!” (Frase detta da Merkel nel 2015 al momento della famosa ondata di migranti accolti festosamente dai tedeschi) sono stata io, proprio io. Frau Merkel non ne ha nessuna colpa, la colpa è solo mia, e me ne assumo io sola tutta la responsabilità. Merkel era onesta, voleva dire la verità, voleva dire “Scusate per questa gran porcata!”, ed io le ho detto: “Frau Merkel, lei non è qui per fare delle confessioni! Lei deve emanare speranza, deve mostrare competenza!” e lei “Frau Solga, competenza? Quale competenza, eh?” “Fa lo stesso, Frau Merkel, lei dica semplicemente “wir schaffen das, ce la facciamo, ci riusciamo!” “Frau Solga, mah, non so se è proprio la frase giusta da dire, la gente non è mica così stupida da bersela!” “E invece sì, Frau Merkel, la è, eccome se la è!”
    ………………….(suona il telefono Simone Solga risponde, è Angela Merkel) Sì, pronto, ah è lei Frau Merkel, è ancora in ufficio a quest’ora, non esageri, Frau Merkel, lei lo sa bene che Roma non fu distrutta in un solo giorno! Vada finalmente a casa, dal suo… dalla sua scrivania!”
    …………….In fondo, trovo che Frau Merkel sia una persona amabile… In qualche modo, provo simpatia per lei. … E trovo semplicemente terribile il fatto che nella mensa della Cancelleria si sentano dei giovani dire frasi come:” Lo sapevate che Merkel aveva gli angoli della bocca così cascanti sin da quando era un ragazzino?” e poi ancora “e dai, speriamo che il prossimo Cancelliere sia finalmente una donna!”
    ……….. E in chiusura una preghiera che termina con: “Padre nostro, abbi pietà di me, donami una vita dopo Merkel…! Amen.”

    dallo spettacolo di Simone Solga “Das gibt Aerger – Kanzlersouffleuse” Mainz, 2018 youtube (Siamo nei guai – La Suggeritrice della Cancelliera)
    ____________________
    Cordiali saluti
    Emanuela

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