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CASCA A FAGIUOLO

FAGIOLOÈ partita la campagna acquisti del mercato estivo dei burocrati. La Commissione europea che, nella Champion’s League delle istituzioni inutili, sta agli enti locali come il Real Madrid all’Atletico San Marino si è messa subito in caccia dei pezzi più pregiati sulla piazza. Come spesso accade in simili frangenti, lo squadrone con più risorse fa incetta di fuoriclasse nei campetti di periferia. È la che trovi i nuovi Ibrahimovic e, se hai fiuto, non ti sveni e ti porti a casa il campione del domani. Per farla breve, pare che la illustrissima Commissione abbia messo gli occhi sull’Agecontrol, l’Agenzia di Controllo del Ministero dell’agricoltura italiano. Vuole accorparselo in quel di Bruxelles e assegnargli un compito specifico, non ancora ben determinato, con stanziamento di fondi illimitato. Ora, prescindiamo dai legittimi slanci di orgoglio nazionale. Quando una superpotenza viene a fare acquisti a casa tua ti senti un po’ partecipe dell’evento, come se avessi contribuito all’ascesa di un nuovo talento nell’empireo dei grandi. È normale. Chiediamoci invece perché. Ebbene, l’agenzia in questione ha dato insuperabile prova di sé multando con 770 euro tal Gianni Endrizzi, un verduraio di Trento colpevole di aver apposto su una cassetta zeppa di tegoline fresche il cartello ‘fagiolini siciliani’ anziché ‘fagiolini italiani’. il povero tapino ha provato a protestare dicendo che dare del siciliano a un fagiolino è come dare della pugliese a una pizza. Sempre di italian food si tratta: una semplice applicazione della proprietà transitiva. L’Agecontrol è rimasta impassibile e, senza fare un plissè, ha replicato che gli importa una fava, che le norme vanno rispettate, che dura lex sed lex e che se i regolamenti prevedono di indicare il paese d’origine e il paese d’origine è l’Italia tu non puoi menzionare la Sicilia perché non è detto che tutti gli italiani sappiano che la Sicilia si trovi in Italia. Questa rabona da pensiero debole, questo dribbling da logica tomistica, ha convinto definitivamente i nostri padroni di Bruxelles. Hanno messo mano al portafoglio et voilà, comprata l’Agecontrol e incorporata in uno dei megauffici con vista sull’Eurotower. A nulla è valso far notare ai notabili che la giustificazione dell’agenzia irrogante la sanzione è più demenziale di una direttiva comunitaria. Peggio che buttare benzina sul fuoco perché l’idiozia li attira come il miele le api. E poi – ha replicato il grigio commissario – l’Agecontrol ha ragione: il vostro premier ignora che il Gottardo è in Svizzera, perché voi dovreste sapere che la Sicilia è in Italia?

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