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GARIBALDI E MANIGOLDI

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Un recente libro di Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, ‘Italia Oscura’, può aiutarci a capire il processo storico della liquefazione di quella cosa chiamata Italia ripercorrendo le fila di un altro processo: la liquidazione di quella cosa chiamata Regno delle Due Sicilie. C’è più di un’affinità tra le due vicende e, benchè gli autori (bravi, preparati e brillanti) non ne parlino, è impossibile – a un lettore men che avveduto – non accorgersi di certe straordinarie analogie. In entrambi i casi è stata creata prima, a tavolino, una realtà inesistente: l’Italia da un lato, l’Europa dall’altro. In entrambi i casi, l’invenzione fu patrocinata o assecondata da una ristrettissima classe sociale (l’alta borghesia nell’Ottocento, il grande capitale finanziario alla fine del Novecento e negli anni Zero del secolo attuale) e per interessi esclusivamente economici e materiali. In entrambi i casi, il lavoro sporco di contaminazione delle menti e dei cuori del popolino fu appaltato alla cosiddetta intellighenzia. In entrambi i casi, la cosiddetta intellighenzia era composta in buona parte da uomini sterilmente colti quanto fecondamente stupidi; gente che vedeva, e che vede, l’invisibile: centocinquant’anni fa, un popolo italiano affratellato dall’ansia di mettersi insieme dove, invece, c’erano solo un retaggio di regni, granducati e signorie divisi da tutto e su tutto; oggi, un popolo europeo voglioso di unità dove ci sono, piuttosto, nazioni separate da trascorsi ostili, da lingue differenti, da sensibilità inconciliabili. In entrambi i casi, la procedura sintetica di creazione dal nulla di un nuovo soggetto politico e giuridico (l’Italia e la UE) fu fatta germogliare attraverso il sapiente uso propagandistico di eroi da vendere al volgo come i santini dei martiri nelle sagre di Paese. Ecco, allora, il Superman de noaltri, Garibaldi, un avventuriero buono per ogni tumulto che  oggi indosserebbe la camicia arancione al servizio di Soros (anziché quella rossa alle dipendenze di Cavour), un maestro massone in mission per conto di altri potentati che di italiano non avevano neppure la lingua.  Ed ecco, ancora, il mito moderno dei cosiddetti Padri Nobili, spacciati per visionari ante litteram quando si trattava, al più, di astuti signori camerieri di ben altre, e occultate, entità (leggere il libro ‘Un’altra Europa’ di Paolo Rumor per credere).  E poi la chicca finale: la menzogna stampata così tante volte nei libri di scuola (su cui siamo stati dis-educati) di un Regno delle Due Sicilie, pur difeso da un poderoso esercito, caduto per merito di mille improvvisati sovversivi (e non, invece, come storicamente dimostrato, per il tradimento vigliacco di un’intera catena di comando militare al soldo degli inglesi). E noi ci abbiamo creduto. Così come oggi  sinceramente crediamo alle balle sul Sogno Europeo. Vista da questa prospettiva, l’attuale situazione pare persino inevitabile: una patria, la nostra, sbocciata sulla malapianta dell’inganno non poteva che gemmare il frutto velenoso della UE.

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