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In verità, in verità vi mentono

L’Italia è (diventata) una Repubblica democratica fondata sulla menzogna. L’Unione europea è una organizzazione internazionale nata da una menzogna. Il sistema mediatico mondiale sedicente “ufficiale” ha la funzione prioritaria non di disvelare la menzogna e rivelare la verità, ma esattamente l’opposto. Per la stragrande maggioranza, infatti, esso non è costituito da libere imprese indipendenti dedite alla informazione libera e indipendente e finanziate, liberamente e indipendentemente, da lettori o telespettatori o fruitori in genere.

Esso è, semmai, rappresentato da editori “impuri”, a loro volta posseduti o partecipati da realtà aziendali e finanziarie impegnate in tutt’altro business. I quali hanno tutto l’interesse a pilotare e direzionare la “linea” della propria testata assecondando gli interessi, reconditi e non manifesti, dei referenti politici e dei potentati economici dietro le quinte. Per non parlare dei conglomerati mediatici, piccoli e grandi, finanziati direttamente dalla politica. Per costoro, l’antico detto secondo cui “l’asino va attaccato dove vuole il padrone” viene molto prima di quell’altro, ormai obsoleto, secondo cui “la stampa è il cane da guardia della democrazia”. Da cane ad asino, il passo è breve.

Alla fine della fiera, questo perverso circuito  di plurimi fattori non può che generare un prodotto perfetto: la sostituzione della realtà fattuale con una realtà virtuale. E, quindi, la adulterazione della verità tramite il suo imbellettamento, o addirittura il suo pervertimento in una realtà farlocca, posticcia e, in ultima analisi, inesistente. Ciò spiega perché le cose non cambiano mai. L’Economist non proclama Mario Draghi come il miglior premier possibile per l’Italia, per amor di verità. Lo avrebbe fatto comunque, a qualsiasi condizione; “whatever it takes”, come direbbe il destinatario dell’elogio. Così come Draghi può permettersi di affermare, senza pudore, che i parametri europei dell’austerity sono sbagliati. Sostenendo così una tesi in allora taciuta (se non negata) da Draghi e patrocinata, per oltre un decennio, da pochi coraggiosi opinionisti sistematicamente tacciati di populismo retrogrado o di sovranismo fascista.

Ovviamente avevano ragione questi ultimi e torto Draghi. Ma trattasi di un dettaglio inessenziale, ininfluente. Qui non è in gioco la verità, ma la menzogna. Non conta ciò che è vero, ma ciò che – di volta in volta – torna utile ai burattinai dello show. Lo stesso identico meccanismo è stato, ed è, applicato alla vicenda pandemica. Il virus è di origine naturale, le cure non esistono, i vaccinati non contagiano, i vaccinati non muoiono, i vaccinati non finiscono in terapia intensiva, i vaccini sono sicuri e privi di effetti collaterali, i vaccini non sono sperimentali: quante volte avete sentito reiterare queste palesi bugie da ogni schermo televisivo e da tutte le prime pagine dei quotidiani per mesi e mesi e mesi?

Non si tratta di una macchina del fango, ma di una macchina della menzogna. Essa macina frottole a pieno regime, giorno dopo giorno, acca ventiquattro. E – quel che è peggio – le riveste di una patina di “affidabilità” e “credibilità”. Ed è il motivo per cui, ancor oggi, la massa non solo approva, ma applaude lo spettacolo servito in prima serata dai media mainstream. E quindi Draghi, e quindi la vaccinazione di massa, e quindi la mitologia de “lascienza”, e quindi la inoculazione ai bambini, e quindi i lockdown, e quindi l’olocausto di ogni diritto sull’altare della salute, e quindi l’austerity, e quindi l’Unione europea, e quindi il green new deal. I “clienti” del circo crederanno sempre a tutto perché non “vedono” la realtà, ma il grottesco simulacro di quest’ultima proiettato dalla Matrice sugli schermi delle loro menti.

L’era odierna è l’epifania compiuta dell’antico monito di Nietzsche: “Non esistono fatti, ma solo interpretazioni”. E l’umanità si è tramutata in un popolo immenso di vittime di una sola “interpretazione” della realtà. Un mono-pensiero monolitico e monocorde. Una trama di milioni di fili a intessere un’unica monumentale menzogna.

Francesco Carraro

www.francescocarrar.com

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1 Commento

  • Rispondi
    Emanuela
    20 Dicembre 2021 a 19:41

    Buonasera Francesco Carraro.
    Il Suo (ahinoi) impeccabile articolo sulla menzogna esaminata nell’ambito del nostro attuale macrocosmo, ha sollecitato nella scrivente la necessità, anzi direi, proprio il bisogno di portare il suo piccolo contributo sullo stesso tema, considerato dal punto di vista del microcosmo. Il mio desiderio è semplicemente quello di offrire un’ immagine breve della tipologia umana (frequentissima nel mondo occidentale da decenni, oramai) che io ho pensato di chiamare “i drogati della menzogna”. Questa non vuole essere una definizione dispregiativa tout court, ma intende piuttosto portare l’attenzione sulla gravità della sua essenza, sia per chi ne è il-la portatore-trice, sia per tutti coloro che hanno direttamente a che fare con essi-e, per le grandi sofferenze che queste persone causano a se’ e agli altri, talora inconsapevolmente.
    I “drogati della menzogna” sono nella Floriterapia del dottor Edward Bach perfettamente rappresentati dalla tipologia Agrimony. L’ Agrimonia eupatoria è una pianta selvatica, come tutti i Fiori di Bach, che cresce ai margini di campi e di strade. Ha splendidi fiori color giallo sole, che sbocciano lungo tutto il suo stelo forte, che pare una piccola torre, nei mesi di luglio- inizio agosto. Prima di essere assassinati dai diserbanti del mio comune, la loro bellezza entusiasmante mi accompagnava per un bel tratto di strada, quando mi recavo a far compere nel centro commerciale non lontano da qui. Mi si perdoni la nota di carattere personale, ma io quegli Agrimony li adoravo, perche’ mi davano tanta gioia. Della mia ira funesta successiva al loro sciagurato ignorantissimo becero massacro, preferisco ora tacere.
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    Ecco qualche descrizione del tipo Agrimony disarmonico:
    “Queste persone non affrontano le proprie ombre e si ingannano indossando varie maschere. Preferiscono vivere un inganno che le rende felici, piuttosto che una verità che le potrebbe amareggiare…..Gli Agrimony non difettano solo nell’impegno verso gli altri, ma evitano anche di assumersi obblighi e impegni verso se stessi. Ad es. si rifiutano di capire se un figlio si droga, di accorgersi che il rapporto di coppia sta per finire, di esprimere una qualsiasi tendenza omosessuale repressa etc.
    (Dr. Ricardo Orozco, Intelligenza Emozionale e Fiori di Bach, Ed Centro Benessere Psicofisico, 2005)
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    Un aspetto poco noto della personalità Agrimony consiste nel fatto che il conflitto da cui generalmente fugge, quel grave tormento segreto, non deve rimanere nascosto solo agli occhi degli altri, ma deve rimanere sconosciuto perfino ad essa stessa. E’ come se nella nostra casa esistesse un inquietante sgabuzzino, di cui non osiamo aprire la porta, per paura di ciò che si potrebbe nascondere al suo interno. Quindi, per continuare a tenere la porta ben chiusa, evitiamo tutto ciò che gli fa riferimento: non ne parliamo, non gli passiamo vicino e addirittura, se qualcuno si avvicina e, incauto, pretende di aprirne la porta, l’Agrimony può concedersi l’insolito lusso di perdere la nostra simpatia e – gran paradosso! – essere antipatico e rude con il profanatore!”
    (Dr. Ricardo Orozco, Nuovi Orizzonti con i Fiori di Bach, ed Centro di Benessere Psicofisico, 1999)
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    “La loro spensieratezza è solo una maschera dietro la quale nascondono grandi sofferenze. Alcune delle loro frasi tipo: al lavoro mi metto la maschera, che talora diventa un muro; sono capace di ingannare gli altri, nascondendo la mia paura; non permetto a nessuno di avere un contatto profondo con me; sono allegro a tutte le feste a cui partecipo, di notte poi digrigno i denti; quando nascondo i miei sentimenti, il respiro mi si blocca, e faccio fatica a respirare bene, etc.
    Gli Agrimony mentono anche con le persone da cui si aspettano un aiuto. Molto inclini a bere alcool, ad assumere farmaci e droghe, a darsi al sesso sfrenato, per dimenticare le loro sofferenze. …… Se si nascondono continuamente i propri sentimenti, col tempo si corre il rischio di non riconoscerli più. La maschera esteriore diventa un alter ego, con cui la persona si identifica man mano, finche’ perde la consapevolezza di se’, dei suoi veri sentimenti e bisogni. Queste persone spesso durante l’infanzia han dovuto cavarsela da soli, senza aiuti di adulti, e si sono sentite dire: “un cow-boy non piange mai”. Agrimony è dunque il Fiore della sincerità.”
    (D. Kraemer, Nuove Terapie con i Fiori di Bach, vol. I, ed Mediterranee, 2000)
    _____________________________________
    “Agrimony evita di guardare in faccia la realtà, e per il timore di ulteriori conflitti si adegua ad altri punti di vista, cede terreno per evitare situazioni sgradevoli. Fugge da se stesso, nega la sua verità, mente sempre, si costruisce una vita stressante, frenetica, per dimenticare i suoi problemi, reprimendoli continuamente. Il suo errore più grave è l’autoinganno, la menzogna di se’. Da cui: anestesia emozionale, tormento, alienazione da se stessi. E’, in pratica, un estraneo per se stesso. Lotta inutilmente cercando di liberarsi dalla sua “ombra”, ma è chiaro che nessuno sfugge a se stesso. Un grammo di realismo può spezzare i suoi schemi. In Agrimony il nemico abita proprio in casa sua, e lo accompagna costantemente in tutti i suoi spostamenti”.
    (Dr. R. Orozco)
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    Le maschere, l’abuso di farmaci, le “dosi” di droga, l’alienazione dalla realtà, la negazione della realtà, l’adeguamento ad imposizioni altrui per timore di conflitti, la menzogna sempiterna, l’aggressività per tacitare chi osa ricercare la verità e smascherare la menzogna: a me tutto questo ricorda qualcosa, qualcosa di molto, di terribilmente attuale. Forse non sarò la sola a pensarla così, chissà. Siamo circondati da milioni di “drogati della menzogna”. Si salvi chi può.

    Cordialmente
    Emanuela

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