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CERNOPPIO

cernobbioIntervista possibile tra il premier di uno dei ventotto paesi europei e un grande intellettuale a margine del forum economico di Cernobbio. Intervistatore: “Senta, è partito con l’idea di dimezzare il numero dei parlamentari e ora vuole dimezzare quello dei bancari, dove vuole arrivare? È solo marketing politico?”. Premier: “Il marketing è l’oppio dei popoli e dalla cultura popolare abbiamo imparato che la verità sta nel mezzo”. Intervistatore: “Sì, però i bancari adesso sono sul piede di guerra”. Premier: “Appunto, e noi stiamo cercando di divulgare una cultura di pace, e poi, venendo al mezzo, anzi ai mezzi, vogliamo ricordarcelo o no che bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno?”. Intervistatore: “Vedere, non bere…”. Premier: “Questa è buona, quanto vuole per entrare nello staff dei miei spin doctor?”. Intervistatore: “Poi ne parliamo, ma tornando alla prima domanda”. Premier: “La prima domanda merita una risposta di prima classe: dimezzeremo il numero degli elettori”. Intervistatore: “Vuole scherzare? Sarebbe un attentato alla democrazia”. Premier: “In America va a votare meno del 50% degli aventi diritto. Vogliamo o no, una buona volta, prendere esempio dalla più grande democrazia del mondo?”. Intervistatore: “Ma come li seleziona i votanti?”. Premier: “Ci penserà il PD”. Intervistatore: “Ma il PD è un partito, significa consegnare il potere a una sola forza politica, come ai tempi del fascismo”. Premier: “La vera questione non è il mio fascismo, ma il suo sfascismo, amico mio. Mi ricordi l’aggettivo qualificativo del mio partito”. Intervistatore: “Ma, scusi, le domande non le devo fare io?”. Premier: “Questa è una vecchia concezione della libertà di stampa. Lei vuole essere ricordato come un vecchio cronista?”. Intervistatore: “No, ovvio”. Premier: “E allora risponda, qual è l’aggettivo qualificativo del mio movimento? Su, ci pensi, partito…”. Intervistatore: “Democratico”. Premier: “Bravo, vede? L’ha ammesso anche lei. Le parole sono importanti, come diceva Nanni Moretti che è di sinistra. Quindi la selezione dei votanti non la può solo fare, la deve fare il mio partito”. Intervistatore: “Ma che c’entra, questo è solo un gioco di parole”. Premier: “Si sbaglia. Sono le parole del gioco. E la democrazia è il gioco più serio del mondo”. Intervistatore: “Ma anche una delle più feroci dittature comuniste, quella della Germania dell’Est, si definiva democratica”. Premier: “Ovvia, ragazzo. Non è democratico ciò che è democratico, ma è democratico ciò che piace al popolo”. Intervistatore: “Cambiamo argomento: le pare serio citare le app utilizzate da sua moglie per prevedere una moria di bancari da qui a dieci anni?”. Premier: “Mi consenta di rivolgermi direttamente ai bancari: il problema non è ciò che il sistema bancario può fare per voi, ma ciò che voi potete fare per il sistema bancario”. Intervistatore: “Questa però non è sua”. Premier: “Sulle frasi ad effetto non c’è copyright. La fantasia è universale, come il giudizio di Dio, cioè – scusi – dei mercati”. Intervistatore: “Sì, però i bancari finiranno sotto un ponte”. Premier: “E infatti, il nostro obiettivo è creare nuovi ponti per le vecchie generazioni”. Intervistatore: “Vabbè, un’ultima domanda: perché non ha citato l’aumento del debito pubblico nelle sue ultime slide?”. Premier: “Non c’era spazio e, comunque, mi dia un sinonimo di aumento”. Intervistatore: “Crescita”. Premier: “Promosso. E noi non siamo il governo della crescita?”. Intervistatore: “Dov’è che ci si mette in coda per quel posto da spin doctor?”.

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